Vi presentiamo il nuovo Privacy Set, un mix di prodotti pensati per tutelare i propri dati digitali personali.
Nella quotidianità, infatti, questi dati sono a rischio in diverse occasioni di cui non siamo consapevoli. Questi momenti sono spesso legati all’uso di quei dispositivi tecnologici che tanto amiamo e che ci migliorano la giornata. Pagamenti veloci, informazioni in tempo reale, videoconferenze lavorative, e tutte le possibilità che la tecnologia offre e a cui non potreste più rinunciare.
Ma ogni dispositivo che utilizziamo è portatore di segreti, conversazioni private e informazioni personali o aziendali che non vogliamo rendere pubblici, o perlomeno di cui vorremmo decidere noi la condivisione.
Purtroppo, i device digitali sono soggetti a intrusioni e violazioni, una realtà di cui dobbiamo prendere atto. In questo articolo vi raccontiamo di tre casi in cui essere attenti alla sicurezza e di come proteggere la vostra privacy.
Caricare lo smartphone con una porta USB pubblica
Il nostro smartphone è ormai un compagno di vita, o quantomeno un compagno di viaggio. Per questo è indispensabile che sia sempre carico soprattutto per chi lavora in movimento. Ma si sa, la batteria non regge le fatiche di una giornata intera.
Ed ecco che, in aeroporto o in qualche ufficio pubblico, appare quasi per magia un punto di ricarica: una presa USB, pensata apposta per dare linfa vitale al vostro telefono, di cui avete il cavo ma non l’adattatore. Un vero sollievo, insomma!
Ma l’insidia sta proprio in quella piccola presa universale. Quei punti di ricarica costituiscono un potenziale accesso al vostro dispositivo per hacker malintenzionati. La presa infatti fa passare sì l’energia elettrica, ma permette anche il passaggio di dati. Sarebbe come lasciare una macchina aperta parcheggiata nel centro di una grande città: al vostro ritorno potreste ritrovarla intera o solo con la carrozzeria.
Niente paura però! La soluzione è un USB data blocker, un adattatore USB che fa da filtro con la presa a cui si collega il telefono o tablet. È ideale quando si ricarica lo smartphone da una fonte energetica considerata non sicura. Il dispositivo infatti permette il passaggio di energia elettrica bloccando al tempo stesso il passaggio di dati, sia in entrata che in uscita, e quindi tiene lontani gli attacchi di malintenzionati e i malware che possono infettare il telefono.
Usare il bancomat contactless
Mai come ora è stato facile e veloce pagare col bancomat, da quando è diventato contactless! I nuovi bancomat infatti sfruttano la tecnologia RFID (Radio-Frequency Identification), che permette l’identificazione dei dati semplicemente grazie alla vicinanza con un lettore: entrata nel raggio d’azione del POS, la tessera invia i dati richiesti.
Questa piccola rivoluzione presenta anche un rischio: essendo un sistema che funziona per prossimità, semplifica la vita ai malviventi che vogliono clonare il vostro bancomat. Avvicinandosi a voi in luoghi affollati dove lo spazio personale si riduce, il malintenzionato potrebbe appoggiare il clonatore alla vostra tasca e rubarvi i dati.
Ma anche in questo caso, non preoccupatevi, c’è un sistema di salvataggio! La tessera anti-RFID si presenta come una semplice tessera da inserire in uno dei tagli nel portafoglio, anche se nasconde una sorpresa! Al suo interno infatti è inserito un vero e proprio scudo dal furto dei dati e la garanzia d’isolamento totale da fonti magnetiche.
Essere spiati dalla videocamera del computer
I rischi di violazione della privacy invadono anche le nostre case. Avete mai pensato che qualcuno potesse spiarvi dalla webcam del vostro computer? Purtroppo, non è né raro né difficile.
Ma com’è possibile? Il camfecting avviene grazie a un malware, spesso nascosto all’interno di un allegato o di un programma scaricato volontariamente. Questi virus cercano una falla nel sistema operativo o nel software di gestione per impossessarsi della vostra videocamera integrata e dar modo allo spione di guardarvi, riprendervi, capire se siete o meno in casa e qualsiasi altro intento simile.
Come prevenire questa possibilità?
- Evitate di scaricare allegati da destinatari sconosciuti o di cliccare su messaggi di posta indesiderati.
- Aggiornate il sistema operativo e l’antivirus, a prescindere dalla marca del vostro computer.
- Verificate i permessi di accesso a webcam e microfono dalle impostazioni della privacy.
- Scaricate un software gratuito che vi avvisa se qualcuno sta cercando di prendere il controllo della webcam.
Oppure, un sistema più intuitivo e immediato è quello di coprire la lente della videocamera. C’è chi lo fa in modo rudimentale con antiestetici pezzi di scotch, ma il metodo migliore è usare una webcam cover, una piccola placchetta adesiva in plastica con sistema di apertura e chiusura a scorrimento che oscura la webcam o la rende disponibile in base al bisogno.
Cyber security completa in un unico set
Ora che conoscete i rischi legati al mondo digitale, troverete sicuramente interessante il nostro Privacy Set, un mix di prodotti dedicato alla sicurezza informatica. È composto da un USB data blocker da portare in viaggio, una tessera anti-RFID da inserire nel portafogli e 5 webcam cover per i computer di tutta la famiglia o del team dell’ufficio. È un regalo aziendale di grande valore, sia materiale che simbolico: chi lo riceve vi sarà estremamente riconoscente e sarà ben disposto ed esibire il vostro logo sul prodotto!