Lo smartphone è ormai il compagno più fedele di ogni persona. Ci semplifica la vita perché ci dà la possibilità di stare sempre connessi, permette di tenerci in contatto con il resto del mondo, ci aggiorna e ci fa divertire. Finché non smette di funzionare. E di solito capita nel momento meno opportuno. La soluzione c’è, ed è ormai diventata indispensabile: i power bank sono l’accessorio fondamentale per usare tranquillamente lo smartphone, perché possiamo ricaricarlo completamente anche più di una volta al giorno, senza il bisogno di attaccarlo alla presa di corrente. Ma come scegliere un power bank?
Aspetto estetico e comodità sono importanti ma quali sono le altre caratteristiche necessarie? Ecco tutte le cose che dovete sapere per scegliere il power bank giusto per voi.
Di che dimensione scegliere il power bank?
Non stiamo parlando della grandezza fisica del power bank, ma della sua potenza in amperaggio, ossia la carica massima accumulabile dalla batteria. “mAh” è l’abbreviazione di milliAmpére/ora e indica la “capacità” di una batteria ricaricabile nel tempo. I power bank più comuni partono da 2.000 mAh, il che significa che riescono a fornire allo smartphone una corrente di 2.000mA in modo continuo per un’ora. Più è alto questo valore e più la batteria è potente e maggiore è la sua durata. È utile sapere anche che durante la carica avviene una leggera dispersione della potenza elettrica, con una perdita media del 20-30% rispetto al valore dichiarato.
Come ricaricare lo smartphone con il power bank?
Gli Ampere indicati nella porta USB di output di un power bank determinano la velocità con cui il dispositivo sarà ricaricato. Per scegliere il power bank giusto è importante controllare la corrente in uscita (output) indicata su carica batterie del proprio dispositivo: l’output del power bank dovrà essere simile o superiore a quel valore. Ad esempio, normalmente il carica batterie di uno smartphone eroga una corrente di circa 1A, per cui l’ideale per ricaricarlo è un power bank da 1A di output. Nulla vieta comunque di usare un power bank con un valore di output più alto perché la corrente in uscita è controllata dalla tensione, che è sempre di 5V, un valore previsto dalle specifiche delle porte USB.
Come ricaricare il power bank?
Il power bank può essere caricato da una fonte di alimentazione come un computer portatile o un caricatore a parete, o tramite un cavo USB. Il tempo di ricarica di un power bank, oltre che dalla sua capacità, dipende anche dalla corrente accettata all’ingresso (input). Per scegliere il power bank quindi è utile controllare che l’amperaggio della porta di input sia indicato correttamente. In questo modo si può stimare il tempo necessario per la ricarica totale.
Quante porte USB deve avere un power bank?
Un’altra cosa da considerare prima di scegliere il power bank, è il numero di dispositivi che volete ricaricare. Generalmente, i power bank con una capacità più alta hanno più di una porta USB per permettere di ricaricare anche due smartphone contemporaneamente, magari quello personale e quello di lavoro. Potete anche scegliere di caricare il vostro smartphone assieme a un tablet anche se quest’ultimo generalmente ha un output più alto, per cui bisogna assicurarsi sempre che il power bank abbia tutte le caratteristiche di capacità e ricarica prima descritte, per fornire la giusta potenza sia allo smartphone che al tablet.
Quali cavi usare per ricaricare lo smartphone con il power bank?
Quando si acquista un power bank è necessario che sia incluso (anche) il cavo per ricaricalo. Il cavetto collega il power bank tramite la sua porta input (di solito Micro-USB) a una fonte di alimentazione con una porta USB standard. Alcuni power bank hanno un indicatore LED che avvisa quando si sta scaricando, quanta potenza rimane e quando bisogna ricaricarlo. Il cavo per caricare lo smartphone, invece, non è sempre necessario: se il vostro dispositivo si connette tramite Micro-USB, potete usare lo stesso cavo, oppure quello in dotazione con il vostro smartphone.
Riguardo la sicurezza dei power bank?
Per evitare la contraffazione è consigliato registrare il power bank con un numero di serie fornito al momento dell’acquisto, online o tramite un servizio di assistenza. Controllate anche la garanzia: dal produttore, il paese di origine e il tipo di batteria potrebbero dipendere differenze sostanziali nel tipo e nella durata della garanzia. La stampa sulla confezione o nelle istruzioni fornite risolve il problema
E sull’estetica e comodità dei power bank?
I power bank più apprezzati sono quelli che esprimono originalità e senso estetico, stanno comodamente in borsa e sono facili da portare in viaggio perché compatti e sottili. Possono essere il gadget perfetto per un’azienda perché se personalizzati con il proprio logo diventano un utile mezzo promozionale.
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